Quando si inizia un lavoro SEO la prima cosa su cui lavorare è la parte interna del sito, infatti è inutile pensare di fare operazioni esterne al sito come ad esempio: link building, campagne ads e attività social se il sito non è ben ottimizzato internamente. In questo articolo vedremo passo passo tutto quello che devi sapere riguardo l’ottimizzazione on-page, oppure on-site in termini più ampi, bene iniziamo.

La struttura del sito

La prima cosa che deve essere ottimizzata è la struttura del sito intesa come l’alberatura con cui organizziamo i contenuti del sito, infatti prima di parlare di ottimizzazione on-page centriamo prima il focus su quello che è il contenitore generale che ospita queste pagine che deve avere struttura valida che partendo da delle macro categorie deve andare sempre più in profondità in modo tale da avere dei contenuti organizzati in maniera precisa favorendo così la navigazione e comprensione delle tematiche sia all’utente che al motore di ricerca.

Riguardo quest’ultimo è importante ricordare che il tempo che il motore di ricerca dedica alla scansione dei nostri contenuti è limitato, quindi far trovare allo spider del motore di ricerca una rete di contenuti ben navigabile ci permetterà di ottimizzare al meglio quello che in gergo tecnico viene definito “crawl budget”.

Ogni giorno infatti il motore di ricerca scansiona alcune pagine del nostro sito, partendo da quelle che hanno maggiore visibilità. Facciamo un esempio, lo spider del motore di ricerca scansiona la homepage del nostro sito perchè l’abbiamo “invocato” attraverso la Google Search Console, sfuttando la funzione “visualizza come Google” ed inviando all’indice quel contenuto e tutti quelli in esso linkati.

In tal senso Google invia uno spider che scansionerà tutte le pagine indicizzabili, quindi che non hanno attributo no-index, e che seguirà tutti i link follow contenuti all’interno di esse, offrire allo spider dei percorsi ben precisi che partono da una categoria madre fino ad arrivare in profondità gli permetterà di capire al meglio il “topic”, ovvero l’argomento che stiamo trattando, e questo favorirà il posizionamento in SERP dei contenuti.

Pagine adattabili a tutti i dispositivi di navigazione

Il titolo di questo paragrafo da solo dice molto. I motori di ricerca, Google in primis, hanno fatto pesanti campagne di sensibilizzazione sull’importanta dell’avere un sito adattabile a tutti i dispositivi di navigazione (desktop, tablet, mobile), questo perchè ormai la navigazione da dispositivi mobile ha superato quella da desktop e quindi un sito deve essere navigabile nella maniera migliore a seconda del dispositivo, non a caso anche nella Google Search Console troviamo una sezione chiamata “usabilità su dispositivi mobile” dove vengono segnalati eventuali errori.

Avere un sito che sia responsive, o se vogliamo in versioni diverse a seconda del dispositivo di navigazione, offre un’esperienza utente ottimale e questo porterà sicuramente grossi benefici a tutto il sito.

La velocità di caricamento

Ora che abbiamo visto la struttura e l’importanza del fattore responsive, sempre in termini on-site non possiamo non citare un parametro di fondamentale importanza ovvero la velocità di caricamento della pagina.

Una buona pagina deve caricarsi in tempi rapidi, gli standard richiedono meno di tre secondi come valori ottimali. Infatti ora che la stragrande maggioranza dei siti si sono resi adattabili a seconda del dispositivo di navigazione, lo step successivo è quello di rendere il web sempre più veloce, questo perchè le connessioni internet da mobile sono nettamente più lente rispetto a quella che può essere la fibra che abbiamo a casa.

Un sito veloce sfrutta elementi di caching, ottimizza le immagini, elimina ogni tipo di risorsa critica (ovvero che può rallentare il caricamento della pagina) e molto altro. Uno strumento molto utile per fare un analisi completa del proprio sito ed ottenere consigli su come migliorarlo è gtmetrix.com che tiene conto di due metriche, quella del pagespeed che fa capo a Google e quella di Yslow che fa capo a Yahoo!.

La struttura delle singole pagine

Fatte le dovute premesse sulle fondamenta di un sito, entriamo nel merito riguardo l’ottimizzazione puramente on-page. Una pagina ottimizzata deve rispettare alcune caratteristiche molto basilari, le più comuni sono:

  • URL ottimizzata. La prima cosa che dobbiamo verificare è la URL della pagina, questa deve essere ottimizzata al meglio evitando di inserire i parametri ad esempio sito.est/post?=3232 riscrivendo, attraverso il mod_rewrite, la url in sito.est/nomearticolo.html
  • Presenza univoca del tag h1. Questo tag deve essere presente una sola volta all’interno di ogni pagina e corrisponde esattamente al titolo che abbiamo dato a quest’ultima, solitamente viene generato in automatico, ma fate sempre un controllo del template che utilizzate attraverso le funzioni “ispeziona” del browser. Ad esempio l’h1 di questo articlo sarà il titolo di quest’ultimo, ovvero: “Ottimizzazione on-page: tutto quello che devi sapere”. Questo è il titolo principale della pagina e per il motore di ricerca ha un peso molto importante.
  • Presenza a cascata delle varie headline secondarie (h2,h3,ecc). Queste headline aiutano a spezzare il contenuto principale in tante sezioni, vanno inserite a cascata, in questo articolo che sta leggendo trovi dei titoli in h2 ed in h3.
  • Presenza di contenuti multimediali come: immagini, video e audio. Questi elementi vanno a rafforzare il contenuto offrendo al sito la possibilità di posizionarsi ad esempio su Google immagini o su Youtube.
  • Testo scritto in funzione del search intent. Questo è un aspetto a mio avviso molto importante, molto spesso non è necessario scrivere migliaia di parole per rispondere a quello che è l’intento di ricerca, ad esempio per tutte le query legate alla ricerca di recapiti “indirizzo, telefono, email + nome brand”, in questo caso sarà sufficente rendere disponibile il numero per poter soddisfare la query di ricerca, al contrario se ci troviamo davanti a query di tipo informational come ad esempio “Come fare ottimizzazione on-page?” un articolo come quello dove sei ora risponde in maniera molto ampia alla domanda.
  • Ottimizzazione del tag title e del metatag description. Un altro aspetto che spesso viene sottovalutato è l’accoppiata tag title e metatag description, ovvero i due elementi che di base vengono mostrati all’interno della SERP. In questo caso l’ottimizzazione del è legata alla lunghezza di quest’ultimi, erroneamente calcolata in caratteri quando la vera metrica è la lunghezza in pixel. Quindi scrivere un title che non venga troncato, che sia persuasivo al click rafforzato dal contenuto della description.

Link building interna

Molto spesso un elemento sottovalutato all’interno di una strategia SEO è l’attività di link building interna, credendo che questa sia attuabile solo all’esterno del sito. In realtà è una cosa molto utile per ottimizzare al meglio una pagina è quella di inserire dei link di approfondimento verso pagine interne al nostro sito in questo modo avremo in primis il vantaggio di passare “link juice” tra le varie pagine del sito che altrimenti non avrebbero mai potuto trovare nessun collegamento tra loro, ed inoltre questo porterà l’utente su nuove pagine migliorando quindi quelli che sono i valori di tempo di permanenza e frequenza di rimbalzo.

Avere un piano editoriale permette a monte di sapere quali saranno i contenuti che verranno generati e facilita di gran lunga questo tipo di attività, al contrario scrivere articoli in maniera casuale rende tutto più difficile.

Integrazione dei microdati

Tempo fa tutti i motori di ricerca principali: Google, Bing e Yahoo! hanno creato uno standard di microdati reperibile sul sito schema.org. Questi microdati permettono ai motori di ricerca di riconoscere entità e quali relazioni intercorrono tra esse, permettendogli di avere un interpretazione del contenuto quasi come se si trattasse di un essere un umano.

I microdati permettono di inserire diverse formattazioni particolari al contenuto di una pagina web, ad esempio sei il contenuto è una ricetta possiamo avvalerci di tutti i microdati che troviamo sotto la voce “recipie” (dall’inglese ricette), questi microdati daranno informazioni specifiche alla nostra ricetta come: ingredienti, porzioni, tempi di preparazione, tempo di cottura, calorie, e molte altre ancora.

Grazie a questi microdata avremo la possibilità anche di ottenere piacevoli rich snippet in SERP che forniranno subito determinate informazioni all’utente e allo stesso tempo differenzieranno il nostro snippet rispetto a quello dei nostri competitor questo solitamente incide in maniera interessante su quello che è l’aumento del CTR.

In grandi linee per quello che riguarda l’ottimizzazione on-page/on-site credo che queste siano delle regole basilari molto condivise, dei veri e propri must che chiunque si affacci alla materia della SEO deve sempre avere bene a monito. Se hai dubbi o domande scrivimi pure nei commenti e sarà mia premura darti tutte le risposte che stai cercando.