Ho sempre pensato che la SEO fine a se stessa non abbia gran senso, infatti solo se integrata all’interno di una strategia di web marketing le operazioni che andremo a svolgere hanno uno specifico obiettivo, altrimenti i posizionamenti ottenuti altro non sarebbero che delle vanity metrics, oggi quindi andremo a vedere come creare una strategia SEO, tenendo a monito che si tratta di una parte strategica di una campagna web marketing.

Chi sei, dove sei e dove vuoi arrivare

Come prima cosa bisogna prendere coscienza delle nostre possibilità, infatti è in funzione ad esse che potremmo sviluppare al meglio la nostra strategia SEO.

Cosa intendo dire? Semplicemente che se la strategia che vogliamo creare  è per un sito online da molti anni ed ha un budget interessante da poter investire su tale attività, tutto sarà completamente opposto rispetto a chi parte con un sito ex-novo ed ha dei budget molto risicati e magari vuole posizionarsi anche per parole chiave ultra competitive come ad esempio “Hotel Roma”.

Prendi coscienza dei mezzi a tua disposizione ti permetterà di ottenere il meglio dalle tue possibilità.

Strategia locale, nazionale o internazionale?

La seconda domanda che dovremmo porci è: il nostro target di riferimento è geolocalizzato su una determinata area, è a livello nazionale o miriamo ad un pubblico internazionale? A seconda della risposta la strategia prenderà pieghe differenti, infatti più allarghiamo il nostro raggio di azione più il dispendio di energie, di tempo e denaro sarà maggiore.

Vediamo quindi come definire in quale area ti trovi:

  • Locale. Hai un business basato sulla vendita di servizi in una specifica area geografica, ad esempio sei un “Dentista a Roma” o uno “Psicologo a Milano”. In questi casi potendo erogare i nostri servizi solo in queste aree è inutile andarci a posizionare a livello nazionale in quanto difficilmente un milanese verrà a Roma per andare dal dentista o un romano andrà da uno psicologo a Milano. Una strategia local mira quindi a posizionare il proprio sito per parole chiave tipo “Servizio + località principale” o “Servizio + località limitrofe”.
  • Nazionale. Questo tipo di strategia è valida per diversi tipi di business, dalla testata editoriale che mira a raggiungere quante più persone, all’ecommerce che spedisce in tutt’Italia, fino ad arrivare a chi eroga servizi online e quindi supera ogni distanza attraverso il web.
  • Internazionale. Per tutti quei siti multilingua che mirano ad essere presenti su diverse nazioni, nonostante magari abbiano sede in Italia, però il loro sito è tradotto in inglese e spagnolo. In questo caso bisognerà seguire accortezze SEO ben specifiche che nei casi precedenti non sono richieste.

Chi sono i competitor e cosa stanno facendo?

Dopo aver definito il nostro raggio di azione è bene capire chi siano i nostri principali competitor, da quanto sono online, che tipo di traffico stanno ottenendo e da quali canali. In tal senso per avere tali informazioni consiglio di procedere come segue:

  1. Svilppa una lista di parole chiave molto forti legate al tuo settore.
  2. Cercale una ad una su Google e controlla quali sono i siti che vengono restituiti in SERP, scoprirai che ci sono siti che sono presenti per più parole chiave, quelli sono i leader della nicchia di mercato, appuntateli.
  3. Entra nei siti che hai appuntato e analizza la struttura del sito, cerca di capire come è stato sezionato, naviga e prendi appunti per lo sviluppo del tuo sito.
  4. Dai in pasto a tool come SEOZoom (per l’Italia) o Semrush (per l’estero), la lista dei siti competitor che hai ottenuto ed estrapola informazioni utili per capire come si muovono a livello di traffico, quali sono le principali keywords per cui sono posizionati e che tipo di strategia stanno adottando a livello di link building.

La creazione dei contenuti: il piano editoriale

In ambito strategico è bene avere sin da subito le idee chiare per quanto riguarda la tipologia di articoli che andremo a proporre e la loro cadenza di pubblicazione. In tal senso possiamo andarci a riprendere la lista di parole chiave che abbiamo sviluppato in precedenza estrarre degli argomenti e dei titoli di articoli da sviluppare.

Attenzione però non mirare solo a parole chiave molto forti ma cerca di identificare parole chiavedi coda lunga ovvero che hanno meno ricerche, ma sono più facili da posizionare ed hanno anche tassi di conversione maggiori.

Nel caso in cui il sito sia un ecommerce prima di addentrarci nella realizzazione di un piano editoriale per il blog è bene assicurarsi che tutte le schede prodotto e le categorie abbiano dei testi univoci e quindi non duplicati, successivamente si potrà integrare la parte informativa del nostro sito basata appunto sul blog.

Capire su quali parole chiave puntare sin da subito

Come abbiamo detto in apertura del post la SEO è utile solo se integrata in una strategia di web marketing, per questo motivo prima di spendere risorse su parole chiave che non sappiamo se poi porteranno una conversione si possono fare dei brevi test attraverso Adwords.

Inviando traffico su una determinata pagina del nostro sito capiremo subito se si tratta di una keywords che converte e che quindi merita di essere integrata in una strategia SEO oppure se ci troviamo davanti ad una vanity keywords. Ad esempio nel settore della SEO, essere presenti per la chiave secca SEO porta molto traffico ma che non converte in alcun modo, ed in questo caso voglio ricordarti che tutto il traffico che tu mandi sul tuo sito consuma risorse su server che per te equivalgono ad un costo.

Queste micro campagne di rodaggio aiutano in parte anche la nostra attività SEO per l’aspetto puramente organico dei risultati infatti se per una keywords dove non eravamo presenti iniziamo ad inviare traffico a pagamento noteremo poi anche una migliore presenza lato organico.

E la link building?

Personalmente reputo l’attività di link building molto rischiosa in quanto in pochi conoscono le giuste strategie, per compierla in maniera corretta andando a minimizzare ogni tipo di rischio. In tal senso quello che consiglio è di:

  • Cercare di prendere link che hanno anche i nostri competitor, magari directory aziendali o siti pubblici dove è facile e gratuito pubblicare.
  • Iscriversi a forum di settore, ed iniziare a partecipare scrivendo commenti ed aprendo discussioni utili. Ricorda di inserire il link nella firma del profilo con cui pubblichi.
  • Contattare blog di settore e proporre loro un contenuto valido ed originale dove andiamo ad inserire dei link verso il nostro sito. In tal senso consiglio di allegare subito nella proposta l’articolo, evitando così le mail di richesta e passando subito al dunque, se dell’altra parte accetteranno ti risponderanno subito con il link alla pubblicazione altrimenti potrai sfruttare il contenuto per altri siti.

L’attività di link building è molto delicata, quello che dico sempre e di fare molta attenzione agli anchor text con cui linkamo le nostre pagine, cerchiamo sempre di variare il più possibile senza forzare troppo una parola chiave, usando anche anchor text branded come www.nomesito.it o anche immagini che hanno un peso minore rispetto al testo ma ci pemettono in qualche modo di variare.

Per quanto mi riguarda non sono un grande fans della linkbuilding e se posso ne faccio piacevolmente a meno.

L’importanza del monitoraggio dei dati

Una valida strategia SEO dura tutta la vita del sito e può essere sempre migliorata, in tal senso avere a disposizione lo storico dei dati di traffico e delle conversioni ci permetterà di compiere azioni di ottimizzazione ben mirate e mai svolte a casaccio. Ricorda inoltre di prendere nota di ogni azione che andrai a svolgere in modo tale da poter ricondurre eventuali miglioramenti/peggioramenti a determinate azioni.

Anche per oggi è tutto, se l’articolo ti è stato utile condividilo sui tuoi social network preferiti e se hai domande lascia pure un commento qui sotto.

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