Il mondo dell’e-commerce è in continua evoluzione, i big come Amazon che lasciano sempre meno spazio ai piccoli store e prendono sempre più il sopravvento, rendendo la vendita online sempre più dispendiosa in termini di energie ed investimenti. Nell’articolo di oggi ti voglio dare qualche consiglio utile, alla portata di tutti, su come ottimizzare le conversioni del tuo e-commerce.

Monitoraggio ed analisi delle conversioni

La prima cosa da fare per poter ottimizzare le conversioni è senza dubbio quella di averle a monitoraggio, sembrerà una cosa banale e scontata, ma molti proprietari di e-commerce che si lamentano degli scarsi acquisti. alla domanda “Conosci il tasso di conversione della tua e-commerce?” cadono letteralmente dalle nuvole. Tracciando i dati con Google Analytics avrai una funzione specifica per il monitoraggio dell’e-commerce in grado di darti nel dettaglio i dati di ogni vendita. Una volta messe a monitoraggio le conversioni sarà importante fare un analisi di questi dati, capendo in particolar modo dove le persone abbandonano il flusso che porta alla conversione, identificando quindi le pagine in cui si bloccano ed andandole a migliorare. Anche se stai facendo una campagna ads come ad esempio, Google Adwords, puoi inserire il codice di monitoraggio nella pagina di ringraziamento dopo l’acquisto, in questo modo potrai sapere nel dettaglio quanto converte una specifica campagna, gruppo di annunci o singolo annuncio, ed agire successivamente per migliorarlo.

L’errore più comune che diminuisce le conversioni da campagne Adwords

guadagnare con un e-commerceIn tanti anni di lavoro online ho identificato un di errore molto comune a tutte quelle persone che avviano campagne Adwords in modalità “fai da te” o peggio ancora si affidano a consulenti SEM che non hanno una vera conoscenza della materia, ed è il seguente: usare sempre la homepage come pagina di destinazione degli annunci. Questo è un errore gravissimo in primis perché fa diminuire il quality score dell’annuncio, facendoti spendere più soldi per ogni click, ed allo stesso tempo costringe l’utente a dover cercare nel catalogo quello che gli interessava. Supponiamo che la tua e-commerce vende strumenti musicali, se fai una campagna adwords per la rete di ricerca comprando parole chiave come “chitarra acustica” “chitarra elettrica” “pianoforte” e cose simili è molto più opportuno che tu rimandi gli utenti sulla pagina del singolo prodotto o della categoria che ne contiene più di uno. Anche creare annunci poco pertinenti con quello che offriamo o acquistare parole chiave troppo generiche, rischia di farci ottenere un traffico poco qualificato e che quindi non converte. Ricordati inoltre di usare il remarketing per “inseguire” tutti quei clienti che non acquistano subito, andando così a convertire un traffico che inizialmente non aveva deciso di acquistare.

Metti in chiaro ogni costo aggiuntivo

Capita spesso che una delle cose che faccia abbassare notevolmente il tasso di conversione è la poca chiarezza e trasparenza dei costi aggiuntivi come ad esempio le spese di spedizione, supplemento per il contrassegno o altro. Mostrare bene in chiaro queste informazioni sul sito non offrirà spiacevoli sorprese al nostro utente quando si troverà nel momento del checkout, infatti trovarsi costi spropositati per spese di spedizione, supplementi per contrassegno, commissioni aggiuntive per determinati metodi di pagamento (ad esempio c’è chi chiede un supplemento per i pagamenti tramite Paypal, cosa tra l’altro che viola i TOS di Paypal), farà fuggire l’utente proprio nel momento in cui aveva deciso di acquistare. Riguardo le spedizioni è sempre una buona prassi quella di inserirle in maniera gratuita, se non è possibile sempre, calcola un prezzo minimo di acquisto tale per cui offrendole gratuitamente il margine di guadagno ti permetta di ammortizzarle.

Avere una buona reputazione online

Molto probabilmente prima di acquistare un prodotto per la prima volta dal tuo e-commerce, il tuo potenziale cliente vuole capire se sei un venditore serio ed onesto, se i prodotti sono di qualità e rispettano quanto scritto nel sito. Avere valide testimonianze in rete che parlano bene di te sarà un ulteriore leva molto importante che sicuramente ti farà aumentare le vendite, al contrario se le recensioni negative la faranno da padrone anche le conversioni sul tuo e-commerce ne risentiranno. Ricordati quindi di chiedere, a distanza di qualche giorno dalla vendita, un feedback al cliente magari non in maniera diretta ma approcciandolo chiedendogli come si sta trovando con i prodotti.

Testa nuove implementazioni e cambiamenti

La tua e-commerce non dovrebbe rimanere statica nel tempo ma dovresti di tanto in tanto apportare modifiche di vario genere e testarle per capire se quelle nuove impostazioni possono farti convertire di più. In tuo aiuto ci sono i famosi split test A/B, praticamente ti basterà inviare ad esempio 1000 visitatori su una pagina A (originale) e una pagina B (con delle modifiche) e capire quale delle due rende di più, questo lavoro è bene farlo con costanza e cambiando un elemento alla volta. Potresti infatti cambiare i colori, le immagini, i testi, la grandezza dei pulsanti ed ogni altro elemento che compone quella pagina.

Elimina tutto il superfluo

I tuoi utenti devono potersi muovere in maniera fluida all’interno del tuo e-commerce senza trovare noiosi blocchi che potrebbero farti perdere il visitatore, ad esempio avere nel form di checkout dei campi obbligatori che potresti evitare o peggio ancora far comparire fastidiosi popup dove magari chiedi un like o proponi offerte poco coerenti con quello che interessa al tuo utente, saranno sicuramente una delle cause di abbandono del percorso che porta alle conversioni. Un’altra cosa che un utente non apprezzerà sicuramente è il reindirizzamento al carrello dopo l’aggiunta di qualsiasi prodotto, nel caso in cui tu venda un solo prodotto ci può anche stare, ma se i prodotti sono vari in questo modo costringerai ogni volta l’utente a tornare indietro e questo non è proprio il massimo.

Recuperare i carrelli abbandonati

Gli utenti migliori da recuperare per la conversione sono quelli che in qualche modo avevano messo degli oggetti nel carrello. In tal senso una buona prassi è quella di inviare dei follow-up, solitamente 3, dove si ricorda del carrello abbandonato e magari si offre supporto per eventuali problemi o dubbi in fase di acquisto. E’ buona prassi inviare la prima mail 24 ore dopo l’abbandono del carrello, successivamente se non ci sarà riscontro se ne potrà inviare una seconda a distanza di altri 4-5 giorni, se anche in questo caso non ci sarà risposta si potrà fare un ultimo tentativo sempre a distanza di qualche giorno. E’ importante che queste email risultino personalizzate e non generaliste, offri magari anche un ulteriore incentivo per completare l’acquista come ad esempio un codice sconto o spese di spedizione gratuite.

Fai in modo che il tuo sito sia veloce

Uno dei fattori che sappiamo per certo influenzare il tasso di conversione è il tempo di caricamento delle tue pagine web, un sito veloce offrirà all’utente un esperienza piacevole senza farlo attendere troppo tempo prima di vedere la tua pagina caricata. Infatti se i tempi di caricamento non sono veloci, tornare indietro e scegliere il tuo competitor è alla portata di due click. Spero di averti dati validi spunti per ottimizzare le converisoni del tuo e-commerce, se vuoi aggiungerne di nuovi o hai delle domande ti aspetto nei commenti.