Una delle domande più frequenti che si trova in rete, nei vari gruppi Facebook, forum ed aree di settore è quella dedicata a come ottimizzare un articolo in ottica SEO, un argomento molto dibatutto e controverso, conosciuto per lo più come SEO copywriting, dove le scuole di pensiero sono di diverso tipo ognuna a mio avviso ha ragione e torto allo stesso tempo ma andiamo a vedere più da vicino come fare per migliorare i nostri contenuti, nello specifico un articolo come questo che stai leggendo.

Content is the king

Un motto evergreen valido da anni, ovvero “Il contenuto è il re”. Si tratta di un affermazione vera, un sito privo di contenuti o con dei contenuti scarsi difficilmente verrà apprezzato dai motori di ricerca, ma ancor peggio un sito ricco di contenuti duplicati verrà sicuramente penalizzato, a meno che non sia strutturalmente migliore e più veloce nel ridare i contenuti a Google, in questo caso il sito che viene copiato oltre al danno si beccherà anche la beffa.

Quindi la prima cosa da dire riguardo l’ottimizzazione SEO di un articolo è quella di generare contenuti unici, che in maniera chiara vadano a sviscerare l’argomento trattato, allo stesso tempo però il nostro sito deve essere ottimizzato al meglio e deve fare in modo che il motore di ricerca possa facilmente accedere ai nuovi contenuti e che riesca a scansionare il sito senza perder tempo e bruciare crawling budget.

La formattazione del contenuto

come sviluppare un articolo nel modo correttoImmaginate questo articolo privo di formattazione quello che ne uscirebbe sarebbe un unico blocco di testo, difficile da leggere, dove non ci sarebbe una chiara distinzione tra i vari blocchi che compongono il testo, questo aspetto “tipografico” legato alla leggibilità è sicuramente utile all’utente ma anche al motore di ricerca che leggendo il codice HTML  potrà dare maggiore peso ad alcune porzioni di testo rispetto ad altre, cercando di comprendere al meglio quello di cui stiamo parlando.

Riguardo la formattazione ecco alcuni consigli che poi vedi essere messi in pratica su questo e su tutti gli articoli di questo blog:

  • Utilizza le headline a cascata. Abbiamo già parlato in altre occasioni dell’importanza delle headline (tag h1,h2,h3,ecc). Questo ti permette di frammentare al meglio un articolo e quindi di far muovere più agevolmente l’utente al suo interno. In realtà c’è anche un altro aspetto “segreto”, se nei nostri articoli usiamo una TOC (table of content) ovvero un indice all’inizio dell’articolo, stile wikipedia, questo ci permetterà di ottenere in SERP dei “jump link” ovvero in funzione della query effettuata dall’utente si avrà la possibilità di saltare direttamente al paragrafo interessato.
  • Utilizza correttamente il grassetto. Questo tag chiamato non a caso “strong” è in grado di dare maggiore valenza ad una parola, visiva per quanto riguarda l’utente e di “forza semantica” (passatemi il termine) per il motore di ricerca. A mio avviso il grassetto dovrebbe essere usato con parsimonia, ad esempio grassettare interi paragrafi è una prassi che reputo sbagliatissima.
  • Il sottolineato. Ormai il sottolineato è stato praticamente escluso anche dall’editor di wordpress, questo perchè solitamente i link hanno questa caratteristica e quindi sottolineare frasi o parole rischia di trarre in inganno il navigatore, meglio non utilizzarlo quindi.
  • Elenchi puntati e numerati. Sono utilissimi quando dobbiamo fare una lista di caratteristiche, benefici o altro. Personalmente uso gli elenchi puntati in tutte le occasioni tipo questa che stai leggendo, dove non c’è un ordine numerico, mentre ad esempio se devo trattare di una procedura step by step preferisco usare l’elenco numerato.
  • Linkare in maniera opportuna. Quando inseriamo dei link nei nostri contenuti questi possono essere esterni o interni, nel caso di link esterni devo dire che solitamente, salvo accordi diversi, li inserisco con attributo nofollow e con un target _blank, ovvero quel link non otterrà “link juice” dalla pagina che lo ospita e per gli utenti che ci cliccheranno questo si aprirà in una nuova scheda del browser. Riguardo i link interni questi sono molto importanti per creare una rete di approfondimento tra le varie tematiche trattate nell’articolo, cerca di non esagerare e di non forzare troppo gli “anchor text”, differenziandoli al meglio.
  • Le citazioni, se decidiamo di citare un aforisma, una porzione di testo di un articolo, o qualunque altro testo che non sia nostro esiste l’apposito tasto per i “quote”, è buona prassi inserire tali testi in questo tag.

Queste sono le maggiori considerazioni da tenere sempre a monito quando scriviamo un articolo ma ancora c’è dell’altro.

Non solo testo, anche audio, immagini e video

Un articolo web non è basato solo sul testo ma al suo interno possiamo andare ad inserire elementi multimediali in grado di dare maggiore valore al coontenuto che stiamo creando. In tal senso l’uso maggiore è quello di immagini, di cui vi ricordo trovate una guida completa per l’ottimizzazione, passando poi per i video che reputo un valido strumento per aumentare al meglio il tempo di permanenza sul nostro sito ed infine gli audio che personalmente non uso moltissimo, ma anche in questo caso sono un valido strumento per chi ama fare podcast, magari poi da trascrivere e con cui sviluppare l’articolo testuale.

Il metatag description ed il tag title

Questi sono altri due parametri di un buon articolo che non vengono letti dall’utente, almeno non quando è nel nostro sito, ma che sono molto utili per cercare di andarsi ad accaparrare il click in SERP. In tal senso personalmente non vado mai a modificare il tag title, lascio sempre quello che ho scelto per l’articolo in quanto lo scelgo a monte già in maniera ottimizzata, riguardo la meta description, qui ci sono scuole di pensiero che la eliminano completamente lasciando prendere a Google lo snippet che preferisce in funzione della query (ed evitando così ogni tipo di meta description duplicata). L’altra scuola quella che pratico, va ad inserire manualmente un testo che reputa opportuno e persuasivo al massimo per il click in SERP. Ovviamente queste possono essere sempre calibrate al meglio anche successivamente alla pubblicazione di un articolo.

La posizione delle parole chiave e la keyword density

Non ti curar di loro. Scrivi in maniera fluida e naturale, sempre rivolta all’utente. Ragionare in ottica di parola chiave o peggio ancora di keyword density è una maniera arcaica di fare SEO, ormai non più valida in quella che possiamo invece definire l’era del search intent. Scrivi quindi cercando di immedesimarti nel tuo utente, partendo da un set di parole chiave basate sullo stesso search intent. Cerca anche di identificare parole chiave “ambigue” dove Google ha difficoltà, o meglio dire un vuoto, nel restituire qualcosa di preciso e vai a colmare tali lacune. Per questo articolo direi che è tutto. Ti aspetto nei commenti per qualsiasi domanda o approfondimento sulla tematica come ottimizzare un articolo in chiave SEO.